Se il buongiorno si vede dal mattino credo che lo sbarco al cinema di Tom Ford sia un’ottima notizia per tutti. L’ex stilista sforna un film super glamour, ultra patinato, chicchissimo. Di ogni inquadratura si potrebbe fare una stampa e appenderla al muro. Una meraviglia per gli occhi, un trionfo della grafica, della perfetta suddivisione degli spazi, della fotografia. Colin Firth eccellente protagonista di un’epoca di perbenismo sotto cui, come è giusto, come è ovvio, covano tutte le diversità umane. Un film formalmente perfetto, che – forse proprio per questo – non si sblocca sul lato emotivo. Alla fine un supershow visivo cui si partecipa più con la testa che con il cuore. Comunque da vedere.
Un inno all’estetica, un elogio alla bellezza, delle forme e dei sentimenti. La cura nei dettagli, gli squisiti giochi di colori e luci, le impeccabili inquadrature, ritraggono, come in un’opera d’arte, il cuore umano svelato nelle sue più profonde paure: la solitudine e la morte. E anche nel significato (come nella forma) la storia trova la sua soluzione nei dettagli e negli attimi, che intensi e sfuggenti danno senso e colore alla vita. Un esordio al cinema dunque memorabile per Tom Ford, che anche nella scelta del cast dimostra di avere stile e buon gusto: ottima Julianne Moore e Colin Firth, inutile dirlo, come sempre non delude le aspettative.
Fra, ti stai candidando come collaboratrice? 🙂