Dorian Gray (2009)

Un certo Oscar Wilde scrive nel 1891 The Picture of Dorian Gray, un romanzo di critica – tra l’altro – all’imperante culto dell’effimero. Tema ancora molto attuale, circondati come siamo da veline e tronisti. Questo non è il primo film basato su quell’opera, ma è sicuramente il migliore. La Londra d’epoca ricreata dall’ottimo Oliver Parker è perfetta, buia e dark. Ideale scenario per lo strisciante clima di imminente terrore che pervade tutto il film. Colin Firth ci regala l’ennesima prova da urlo, mentre il giovane Ben Barnes risulta sempre credibile, dapprima nella parte dell’ingenuo newcomer londinese, quindi in quella dell’indiavolato viveur. Certo, per tutto il tempo hai l’angioletto cattivo che ti bisbiglia nell’orecchio che quel quadro lo vorresti anche tu, perchè People die of common sense, one lost moment at a time. Life is a moment. There is no hereafter. So make it burn always with the hardest flame…

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