Caldo e appiccicoso, pervaso di assordante sensualità, totalmente pretestuoso. Veroheven ci regala un film che non è nemmeno brutto – è ben girato, ha un buon casting, insomma hai visto di molto peggio – ma che alla fine resta inutile e forzatamente maledetto. Un film che fatica a trovare un senso, che fa molta confusione senza aggiungere nulla. Entrato tuttavia nel mito grazie al gossip della sex addiction di Douglas e a quel lampo biondo rubato tra le cosce di una devastante Sharon Stone.