Una civiltà aliena incontra la sonda terrestre Voyager 2, che contiene questo messaggio: We cast this message into the cosmos… Of the 200 billion stars in the Milky Way galaxy, some — perhaps many — may have inhabited planets and space faring civilizations. If one such civilization intercepts Voyager and can understand these recorded contents, here is our message: We are trying to survive our time so we may live into yours. We hope some day, having solved the problems we face, to join a community of Galactic Civilizations. This record represents our hope and our determination and our goodwill in a vast and awesome universe. La civiltà aliena decide di inviare un ambasciatore in visita alla Terra: il benvenuto sarà la solita caccia alle streghe, condotta dalla solita umanità miope, convinta di poter trarre qualche vantaggio da questo visitatore. Un film meraviglioso, che non ti aspetti da un duro come John Carpenter e che, proprio per questo, ti colpisce e ti stende. Jeff Bridges è immenso, incredibilmente a suo agio nella parte dell’alieno. Karen Allen e Charles Martin Smith sono perfetti comprimari, ma è impossibile essere notati di fianco a Bridges in questo film. Carpenter dirige con delicatezza, ma non risparmia niente e nessuno. Alla fine ne usciamo tutti sconfitti, dimostrando ancora una volta quello che siamo: un branco di pecore guidate da lupi coglioni. Imperdibile.