The International (2009)

Con il suo solito aspetto da letto sfattoClive Owen questa volta si cala nei panni di un trasandato agente dell’Interpol e ci porta in giro per il mondo – letteralmente – sulle tracce della superbanca dei baddies di turno. Il regista tedesco Tom Tykwer ripropone il classico schema David and Goliath, regalandoci comunque un thriller interessante e ritmato, che la presenza bionda di Naomi Watts contribuisce a rendere morbidamente più gradevole. La parentesi Italiana fa riflettere sull’immagine del nostro paese all’estero, e non solo per Barbareschi candidato premier. Tornati a NY, il plot si ingarbuglia e diventa più interessante, pur senza mai richiedere particolari sforzi di concentrazione. Notevole, dal punto di vista produttivo, la distruzione del Guggenheim, una delle scene più cruente di The International, che per il resto vira più sul il cerebrale che sull’action. Alla fine il letto sfatto – sempre più stropicciato – si prende la licenza di uccidere il boss di fine livello, ma i giornali del giorno dopo sveleranno che l’attimo di defaillance della superbanca è stato brevissimo e tutto è tornato come prima. Da vedere. Non ad ogni costo, ma da vedere.

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