Un film sulla Battaglia delle Termopili diretto da Zack Snyder. Questa review potrebbe terminare qui. Chi conosce la storia e il regista (che prima aveva rifatto Dawn of the Dead e dopo avrebbe girato Watchmen) potrebbe già aver capito tutto e correre a vederlo (o rivederlo). Ma non basta: 300 non è un film storico, ma un cazzutissimo action movie che fa largo uso di computer graphics, la cui sceneggiatura è basata su un fumetto di Frank Miller. Insomma, un film meticcio, un mescolone di stili, pulsioni, background, tecnica e tecnologia. In qualche modo un film unico, capace di incassare (per ora) 460 milioni di dolla a fronte di un budget di produzione di soli 70. Girato in Canada, quasi interamente in teatro e con larghissimo uso di bluescreen (per aggiungere fondali e paesaggi solo in post-produzione) 300 ha un look-and-feel inimitabile. Snyder riesce a trasformare la totale assenza di realismo in un elemento distintivo capace di accrescere la personalità del film. La storia dei 300 Spartani, che già di suo era eroica, assurge a mito assoluto, aiutata da un trattamento a tratti onirico. Fotografia, montaggio e regia fanno letteralmente godere. E anche se alla fine – diciamocelo – il film è un po’ acqua fresca, stiamo comunque parlando di acqua sopraffina, freschissima ed estremamente dissetante. In ogni caso, da vedere.