Dopo aver ridisegnato il panorama del thriller nazionale con minchiatine tipo L’uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove code e Quattro mosche di velluto grigio, il signor Dario Argento – ex sceneggiatore di Sergio Leone, che tra gli altri aveva scritto C’era Una Volta il West – decide di passare all’horror. O forse nemmeno lo decide, forse gli succede naturalmente. A dimostrazione del fervore creativo che trasuda negli anni ’70, Argento gira un film appiccicoso e ostile, che ti sta addosso come il fiato umido dell’assassino, con quei personaggi ambigui, contorti, quella regia un po’ strana, tutta sua, e quella produzione un po’ cheesy ma in fondo di gran classe. Tra visioni di medium e immagini riflesse, il sangue scorre e diventa milestone. Da urlo la soundtrack dei Goblin, per il giallo-epoca che ha fatto storia. Imperdibile.
Magari hai visto qualcosa di talmente importante che non te ne rendi conto.