Tanto per mettere le cose in chiaro, dico subito che adoro questo film. Ma immagino quando il regista – il semi-sconosciuto Ken Wiederhorn – ricevette la telefonata dei produttori per girarlo. Budget: 200 mila dolla. B, C, o D movie? Forse possiamo scorrere tutto l’alfabeto, perchè qui siamo davvero dalle parti del delirio, e nemmeno tanto organizzato. La produzione è un filino troppo cheesy, e anche chi ama il B-Movie style ogni tanto farà qualche faccia strana. Tuttavia il film ha un certo charme, rivelandosi inspiegabilmente magnetico, a tratti quasi fascinoso. La sceneggiatura fa acqua – è il caso di dirlo visto il soggetto – da tutte le parti, e gli avvenimenti narrati sono ovviamente pescati a piene mani dal repertorio dell’assurdo. Ma l’idea degli zombie nazisti Death Korps rimane una delle più cool, inspiegabilmente intriganti e ipnotiche del cinema horror degli anni ’70, mentre la presenza del mitico Peter Cushing garantisce un look-and-feel alla Hammer che da quel pizzico di vintage d’autore che non guasta.
They are neither dead or alive, but somewhere in between…