Prodotto negli USA, formalmente ancora neutrali, mentre Hitler e Mussolini erano realmente al potere e intenti a fare a pezzi l’Europa, questo è il primo film sonoro di Charles Chaplin – che lo scrive, produce, dirige e interpreta. Sarebbe interessante sapere come venne accolto nel 1940, soprattutto in Germania e in Italia, dato che Charlot non sta certo indietro e la butta pesantemente in satira. I due dittatori vengono bellamente ridicolizzati con una particolare attenzione al crucco, di cui resta memorabile la caricatura al vetriolo Adenoid Hynkel. Da incorniciare il primo discorso in cui arringa la classica adunata oceanica in uno spassoso e inventatissimo simil-tedesco talmente aggressivo da far piegare le aste dei microfoni. Deliziosa anche l’intera parte dedicata all’incontro/scontro con Napaloni/Mussolini per la spartizione dell’Austria, ma in realtà tutto il film è praticamente perfetto. Certo, regia, montaggio e look-and-feel sono ovviamente d’altri tempi, ma a maggior ragione siamo dalle parti del capolavoro. Chaplin, che affiancato dalla brava e bella Paulette Goddard interpreta anche il discriminato barbiere del ghetto, fa ridere e riflettere, mescolando sapientemente gli ingredienti di un film impegnato, e facendo culminare il racconto con l’inevitabile scambio di persona Hynkel/barbiere che propizierà il discorso alla nazione su cui il film si conclude. Un discorso incedibilmente attuale, malgrado i settant’anni che ci separano dalla produzione, e che vale la pena di risentire anche oggi. Meditiamo? Meditiamo.
😉
*PJ