Il terzo capitolo della cosiddetta trilogia del dollaro si apre con le scene che presentano i tre protagonisti Blondie, Sentenza e Tuco – Clint Eastwood, Lee Van Cleef ed Eli Wallach – girate all’insegna di inquadrature lunghe e silenziose, interrotte solo dal soffio del vento e, nella scena di Blondie/Eastwood, da uno dei dialoghi più efficaci nel definire con due parole il carattere del Biondo e l’approccio al cinema di Sergio Leone: Bounty Hunter: [holding a wanted poster] Hey, amigo! You know you have a face beautiful enough to be worth $2000? Blondie: [from behind them] Yeah, but you don’t look like the one who’d collect it. Memorabile in tutto, dalla musica – forse la miglior soundtrack di Morricone – ai dialoghi, al famoso triello dello scontro finale, questo film contiene i segnali di quello che sta per arrivare dal regista, che dal ritratto di un uomo in un piccolo paese, si muove a grandi passi verso l’affresco e l’epopea. E’ con questo film che Leone raggiunge il massimo del proprio concetto di cinema, regalandoci lungo tutti i suoi 177 minuti scene e sequenze da cineteca capaci di entrare nell’immaginario western collettivo, culminando nella folle corsa finale di Tuco/Wallach nel cimitero, con la meravigliosa The Ecstacy of Gold in sottofondo, scena ancora utilizzata in tutte le scuole di cinema come esempio di regia e montaggio perfetti. Capolavoro assoluto del cinema western di tutti i tempi, da vedere ad ogni costo, vedendo e rivedendo come in moviola la già citata, disperata corsa di Tuco.
Blondie: You see, in this world there’s two kinds of people, my friend: Those with loaded guns and those who dig. You dig.