Mi esposa estava al fiume, señor, a lavare… un gringo l’aggredì, e la voleva… io sono corso in suo aiuto, avevo il coltello… quello mi guarda, e muore. Nel cadere avrà battuto la testa, io gli ho dato solo qualche coltellata… e via così. Un film perfetto, che segna un’epoca, oltre che rappresentare il giro di boa che, nel passaggio finale dallo spaghetti western alla commedia, sancisce definitivamente la fine del genere. Divertente ed acuto, ironico e pungente, è in questo film che la coppia Terence Hill/Bud Spencer mette definitivamente a punto i meccanismi che diventeranno l’inconfondibile trademark di un’intera generazione, raggiungendo momenti di indimenticabile simpatia. La seconda puntata non perde un colpo, ma anzi perfeziona ulteriormente la chimica del primo capitolo, portandola ad un livello molto prossimo alla perfezione. In un susseguirsi di gag memorabili – la sbruffona partita a poker, l’incredibile pranzo al ristorante francese, la scazzottata finale nel monastero – rafforzate dall’affiatamento ormai travolgente dei due protagonisti, il regista Enzo Barboni spara alla nuca all’epopea western e scappa col malloppo, con buona pace di John Ford, dei pellerossa e perfino di Sergio Leone.