Scusate ma a ‘sto punto, dopo aver sentito le peggiori sviolinate a reti unificate, devo dire anch’io la mia. Non tanto perchè in disaccordo – anzi controcorrente – quanto perchè questo film secondo me rappresenta la quintessenza del conformismo e l’appiattimento della critica: siccome qualcuno ha detto che è bello, allora tutti dietro come un gregge, compresi quelli che a Hollywood distribuiscono statuette. Ma purtroppo per fare un buon film non basta parlare di un balbuziente, della seconda guerra mondiale e della monarchia inglese. Così come non bastano un paio di bravi attori. Trattasi di stratagemmi da quattro soldi, che però a quanto pare sono riusciti a sdoganare un film in cui la regia è morta e la sceneggiatura di una noia mortale. E purtroppo (per il film) quattro oscar rubacchiati alla noia di un’interminabile e inutile sbadiglio non lo faranno entrare nella storia del cinema. Ma il peggior difetto di questo Discorso del Re è l’irrilevanza, perchè continuamente durante questo film ti chiedi a chi possa interessare, perchè non aggiunge nulla, perchè è un dettaglio che non intriga, non commuove e non convince. Tutto questo clamore ingiustificato e ingiustificabile ricorda più il grande fratello che quella nobile arte chiamata Cinema. Una ciofeca.
Confermo…un film costruito solo per far soldi (come ho scritto io). Però per quanto non mi sia piaciuto, la tua recensione mi è sembrata un pò “incazzata”, ma più contro il sistema che contro il film stesso:)))) Dai una stella no!!!! Io forse la riserverei solo ai film di Steven Seagal:))))
Certo che sono incazzato col sistema! Però lo stesso sistema produce da anni film meravigliosi, e io non solo non ho nulla da ridire, ma anzi sono grato. In questo caso sento puzza di operazione buonismo, di carrambata, di amici della de filippi. Insomma, il più ritrito e becero modo per far si che un filmetto venga osannato dalla critica: ficcarci dentro buoni sentimenti, disabilità, guerra, orgoglio nazionale. Ingredienti di una ricetta. Non che il piatto sia cattivo, ma è come una pasta pomodoro e basilico: buonissima, ma non gridiamo al miracolo!
ke esagerazione!
beh..nella mia sviolinata come la kiami tu, io non ho trovato affatto una regia “pasta al pomodoro” e ho trovato in più Colin F. molto molto bravo nel suo ruolo.
Non è un film su un dettaglio, è un film incentrato su un difetto di un re diffidente e spigoloso che si sente inadeguato, che a fatica lotta non solo contro la sua voce ma per la voce della sua nazione e su un’amicizia rara e inconsueta tra un piccolo e un grande uomo in un momento terribile della storia.
Certo non è un capolavoro, ma obiettivamente neanche una ciofeca.
de gustibus…….
cià
Beh, almeno siamo riusciti ad avere dei commenti sul blog! Io resto della mia idea, capisco il tuo punto, ma trovo comunque questo film fortemente sopravvalutato. Intendo: se questo è un capolavoro da 4 oscar, allora Barry Lyndon di Kubrick o The Shawshank Redemption di Darabont cosa sono? Insomma, filmetto caruccio, ma manteniamo il senso della misura! (non ce l’ho con te PJ ovviamente, ma con tutto il sistema che lo “pompa” come pietra miliare del cinema. Non lo è.). Ma giustamente: de gustibus.
secondo me non si possono fare paragoni con Kubrick o Darabont in questo caso…!
“capisci” ? 🙂 :
sono cose diverse.
detto questo vi abbraccio e …alla prossima. 🙂
Mi piace, ce la suoniamo e ce la cantiamo:)
Già… siamo proprio terroni! 😀