Un film sulla Battaglia delle Termopili diretto da Zack Snyder. Questa review potrebbe terminare qui. Chi conosce la storia e il regista (che prima aveva rifatto Dawn of the Dead e dopo avrebbe girato Watchmen) potrebbe già aver capito tutto e correre a vederlo (o rivederlo). Ma non basta: 300 non è un film storico, ma un cazzutissimo action movie che fa largo uso di computer graphics, la cui sceneggiatura è basata su un fumetto di Frank Miller. Insomma, un film meticcio, un mescolone di stili, pulsioni, background, tecnica e tecnologia. In qualche modo un film unico, capace di incassare (per ora) 460 milioni di dolla a fronte di un budget di produzione di soli 70. Girato in Canada, quasi interamente in teatro e con larghissimo uso di bluescreen (per aggiungere fondali e paesaggi solo in post-produzione) 300 ha un look-and-feel inimitabile. Snyder riesce a trasformare la totale assenza di realismo in un elemento distintivo capace di accrescere la personalità del film. La storia dei 300 Spartani, che già di suo era eroica, assurge a mito assoluto, aiutata da un trattamento a tratti onirico. Fotografia, montaggio e regia fanno letteralmente godere. E anche se alla fine – diciamocelo – il film è un po’ acqua fresca, stiamo comunque parlando di acqua sopraffina, freschissima ed estremamente dissetante. In ogni caso, da vedere.
0 – 9
Thee Days of the Condor (1975)
Sydney Pollack ci racconta la CIA, gli intrighi, le talpe, la sicurezza nazionale. E poi tutto il resto, in un film teso e crudo, che rappresenta il meglio del cinema anni ’70. Una storia credibile, terribile e meravigliosamente coinvolgente, che fa riflettere e intrattiene con tanto sale in zucca. Forse dovremmo preoccuparci, perchè questo cinema è morto. Un cast da urlo (Redford enorme, Faye Dunaway divina) in un film capolavoro, che per me sta su uno scaffale a parte.
The 51st State (2001)
Uno spottone su Samuel L. Jackson (che guardacaso è il produttore) nella solita parte da buono della mala. Ma Jackson è bravo, ed il film, girato come un clip a ritmo forsennato, tiene e diverte, perfetto per una seratella di disimpegno. Colonna sonora davvero cool e presenza non indifferente di Robert Carlyle e della glaciale Emily Mortimer.
28 Days Later (2002)
Dopo aver diretto robine tipo Trainspotting, Danny Boyle si lancia nel filone neo-zombi, fornendone l’interpretazione UK e girando completamente in digitale. Da urlo la scena iniziale con Londra infetta e deserta. Un film che, pur senza raggiungere vette di film analoghi, secondo me resta da vedere.
16 Blocks (2006)
Un fantastico Bruce Willis, enorme e sempre credibile nella parte del poliziotto perdente, unica perla di un film purtroppo non all’altezza.