300 (2007)

Un film sulla Battaglia delle Termopili diretto da Zack Snyder. Questa review potrebbe terminare qui. Chi conosce la storia e il regista (che prima aveva rifatto Dawn of the Dead e dopo avrebbe girato Watchmen) potrebbe già aver capito tutto e correre a vederlo (o rivederlo). Ma non basta: 300 non è un film storico, ma un cazzutissimo action movie che fa largo uso di computer graphics, la cui sceneggiatura è basata su un fumetto di Frank Miller. Insomma, un film meticcio, un mescolone di stili, pulsioni, background, tecnica e tecnologia. In qualche modo un film unico, capace di incassare (per ora) 460 milioni di dolla a fronte di un budget di produzione di soli 70. Girato in Canada, quasi interamente in teatro e con larghissimo uso di bluescreen (per aggiungere fondali e paesaggi solo in post-produzione) 300 ha un look-and-feel inimitabile. Snyder riesce a trasformare la totale assenza di realismo in un elemento distintivo capace di accrescere la personalità del film. La storia dei 300 Spartani, che già di suo era eroica, assurge a mito assoluto, aiutata da un trattamento a tratti onirico. Fotografia, montaggio e regia fanno letteralmente godere. E anche se alla fine – diciamocelo – il film è un po’ acqua fresca, stiamo comunque parlando di acqua sopraffina, freschissima ed estremamente dissetante. In ogni caso, da vedere.

Thee Days of the Condor (1975)

Sydney Pollack ci racconta la CIA, gli intrighi, le talpe, la sicurezza nazionale. E poi tutto il resto, in un film teso e crudo, che rappresenta il meglio del cinema anni ’70. Una storia credibile, terribile e meravigliosamente coinvolgente, che fa riflettere e intrattiene con tanto sale in zucca. Forse dovremmo preoccuparci, perchè questo cinema è morto. Un cast da urlo (Redford enorme, Faye Dunaway divina) in un film capolavoro, che per me sta su uno scaffale a parte.

The 51st State (2001)

Uno spottone su Samuel L. Jackson (che guardacaso è il produttore) nella solita parte da buono della mala. Ma Jackson è bravo, ed il film, girato come un clip a ritmo forsennato, tiene e diverte, perfetto per una seratella di disimpegno. Colonna sonora davvero cool e presenza non indifferente di Robert Carlyle e della glaciale Emily Mortimer.

28 Days Later (2002)

Dopo aver diretto robine tipo TrainspottingDanny Boyle si lancia nel filone neo-zombi, fornendone l’interpretazione UK e girando completamente in digitale. Da urlo la scena iniziale con Londra infetta e deserta. Un film che, pur senza raggiungere vette di film analoghi, secondo me resta da vedere.