Da sempre appassionato al tema della metamorfosi, l’ispiratissimo David Cronenberg questa volta abbandona ogni simbolismo per mostrarci la mutazione passo passo, con una vocazione assoluta allo splatter. Ma il film ha un valore che va ben oltre il gore fine a se stesso e, se lo stomaco tiene, si rivela capace di regalare momenti di assoluta poesia esistenziale che lo rendono indimenticabile (I’m an insect who dreamt he was a man and loved it. But now the dream is over, and the insect is awake). Ci troviamo in piena zona Kafka, quindi, per un capolavoro di orrore interiore ed esteriore, che riflette lucidamente sugli aspetti più oscuri della natura umana, e che non esito a definire perfetto. Da vedere, anche per i non amanti del genere.