Gattaca (1997)

Questo stilosissimo e intenso film, di piena ispirazione biopunk, firmato Andrew Niccol, è uno di quei capolavori di cui alla fine si è sempre parlato poco, e non si capisce perchè. In un futuro più o meno prossimo – scenografato alla grandissima fondendo tecnologia e modernismo anni ’50 – il livello sociale di ogni individuo viene definito in base alla purezza del suo DNA. Alla faccia delle leggi razziali, siamo in piena eugenetica: il tema della discriminazione è in realtà solo un acceleratore per lo svilupparsi del film, e viene trattato in modo sufficientemente superficiale da non diventare pesante. Di pura ispirazione tech-noir le varie sotto-trame poliziesche, che si intrecciano a momenti d’amore in un crescendo perfetto fino al fatidico viaggio nello spazio, che comunque non vedremo. Un capolavoro, dicevamo, recitato benissimo da Ethan HawkeJude Law, e da una Uma Thurman bella come non mai. Da riscoprire, rivedere, e mettere in cassaforte.

Vincent: A year is a long time.
Irene: Not so long. Just once around the sun.

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Daybreakers (2009)

Intrigante B-movie superpatinato diretto dai semisconosciuti fratelli Spierig di origine tedesca. Look-and-feel ci portano dalle parti di Gattaca in versione ultra-dark. In questo caso la futuribile società benestante, la cui popolazione è composta di soli vampiri, caccia e alleva gli ultimi esseri umani per garantirsi la produzione di sangue fresco. Fino a quando il sangue comincia a scarseggiare. Ethan Hawke, Willem Dafoe e Sam Neill – quindi non proprio tre muratori che passavano di lì – garantiscono un prodotto superfresco, e anche se a tratti la sceneggiatura traballa e il ritmo è altalenante, il film resta interessante, ben prodotto e ben girato, regalandoci dialoghi sopra media e un plot che riesce a coinvolgere, pur senza uscire mai dai binari di una certa prevedibilità. Ottimo per un lunedì sera.