Austin Powers: The Spy Who Shagged Me (1999)

Che ti devo dire, a me Austin Powers fa ridere. Lo so che è una stronzata mai vista e bla bla bla. Resta il fatto che lo trovo meglio, ma molto meglio, di un qualunque cinepanettone (per dirne una). Questo è il capitolo secondo, il seguito di International Man of Mistery (1997), di cui magari parleremo in futuro. Austin Powers is Back, in tutti i sensi, dato che qui grazie alla time machine della situazione, torniamo con lui nei mitici sixties, alla ricerca del mojo perduto – anzi rubato – da solito Dr. Evil e dal suo Mini Me. Tanto per dire, un film che è costato una tentina di milioni di dolla e ne ha incassati oltre 300. Mike Myers produce e interpreta, ed è il vero mattatore, tra denti ingialliti (ma poi perchè?) e giretti nudo con le solite spassose inquadrature ambigue in cui sembra che banane, salami e baguette facciano a gara per simulare il suo. Sempre sul filo del doppio senso, quindi, ma in realtà nemmeno poi tanto doppio, dato che a quanto pare l’unica cosa che conta per Powers è la gnocca. Heather Graham, appunto, bionda protagonista, carina nella parte della Bond Girl di turno. Directed by Jay Roach, il film è solo la scusa per un susseguirsi di gag, tutte ispirate al fratellone 007, tanto che mi vien da dire che se non conosci bene le filmografia di James Bond, questo film lascialo perdere. Citando wikipedia: The film’s title is a play on the 1977 Bond film The Spy Who Loved Me and contains plot elements from Diamonds Are Forever (Laser Gun Plot and Cloning), You Only Live Twice (Secret Volcano Base), Moonraker (Outer Space Ventures), The Man with the Golden Gun (Mini Me based on character Nick Nack) and On Her Majesty’s Secret Service (opening sequence in which Vanessa Kensington dies). La trama è inutile, ma sono meravigliose le continue citazioni di tutto il possibile, tra musica e film, passando per – finalmente – l’ammissione che davanti all’ennesimo paradosso temporale il consiglio per il pubblico è di fottersene e divertirsi, ovvero la sospensione dell’incredulita, aka essenza del cinema. Che altro? Per me un film da vedere, insieme agli altri due, ideale per una serata di relax e qualche risata, a patto che il divano sia rigorosamente ricoperto da una union jack.

Dr. Evil: Mojo: The libido. The life force. The essence. The right stuff. What the French call a certain… I don’t know what. 

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