Un film che racconta e sancisce la fine del west e del genere western. Dapprima attraverso il passaggio di consegne tra il western classico e lo spaghetti western, rappresentati dalla simbolica eredità che il grandissimo Henry Fonda/Jack Beauregard lascia allo scanzonato Terence Hill/Nessuno. Quindi con la vera e propria strage con cui sempre Fonda, pistolero alle soglie della pensione, fa fuori il Mucchio Selvaggio, con buona pace di Sam Peckinpah e di tutto il cinema western. Peccato che Leone abbia deciso di non girare personalmente questo film, limitandosi a produrlo (anche se in realtà alcune sequenze sono sue). Ne sarebbe forse uscito un prodotto più serio e vicino al suo cinema, che qui invece si alterna a momenti più comici alla Trinità. Ma forse anche questa è una delle chiavi di lettura del film.
Henry Fonda
C’era una Volta il West (1968)
La notizia, all’epoca, fu Henry Fonda nella parte del cattivo. Aggiungi Claudia Cardinale in versione mozzafiato, e poi Bronson, Robards, gli spolverini, l’armonica, i dialoghi (I saw three of these dusters a short time ago. Inside the dusters there were three men. Inside the men there were three bullets…) Insomma, questa è l’opera che definisce e conclude l’idea di Leone di un west che forse non è mai esistito, ma che qui appare perfetto nei suoi spietati equilibri.