The Fly (1986)

Da sempre appassionato al tema della metamorfosi, l’ispiratissimo David Cronenberg questa volta abbandona ogni simbolismo per mostrarci la mutazione passo passo, con una vocazione assoluta allo splatter. Ma il film ha un valore che va ben oltre il gore fine a se stesso e, se lo stomaco tiene, si rivela capace di regalare momenti di assoluta poesia esistenziale che lo rendono indimenticabile (I’m an insect who dreamt he was a man and loved it. But now the dream is over, and the insect is awake). Ci troviamo in piena zona Kafka, quindi, per un capolavoro di orrore interiore ed esteriore, che riflette lucidamente sugli aspetti più oscuri della natura umana, e che non esito a definire perfetto. Da vedere, anche per i non amanti del genere.

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Jurassic Park (1993, 1997, 2001)

Difficile che Spielberg sbagli un film, anche se con il primo capitolo della trilogia dei dinosauri c’è davvero andato vicino. Tolti i valori produttivi “assoluti”, l’ipersemplificato adattamento del bel romanzo di Crichton infatti lascia mooolto a desiderare. Detto questo il film travolge e sconvolge grazie alla novità, e mentre i raptor ti staccano a morsi interi pezzi di divano, tu devi fare training autogeno per ricordarti che sono computer generated. Nel ’97 Steven ci riprova e stavolta riesce a toppare. Venuta ormai meno la novità, il film fa acqua da tutte le parti, rivelandosi un sequel inutile e sbagliato, prodotto con tanti milioni di dolla solo per farne dieci volte tanti. Potrebbe andare peggio? SI, potrebbe esserci il n.3… E infatti. L’unica sorpresa del terzo capitolo, telefonato e filoguidato dall’inizio fino al ridicolo happy/army-end, è tutto sommato la sua vuota godibilità. Un filmaccio sgangherato, che lo sgamato Spielberg ha fatto bene – stavolta – a mollare al primo Johnston che ha trovato.