Coffy (1973)

Se Tarantino non avesse avuto 10 anni all’epoca dello shooting, potresti giurare che questo film l’abbia girato lui con lo pseudonimo di Jack Hill. Siamo dalle parti del Pulp allo stato brado, e la cosa bella è che quel look-and-feel un po’ cheesy tipico delle produzioni anni ’70 che Quentin ha tanto faticato a ricreare – per esempio – in Jackie Brown (guardacaso con la stessa protagonista) quì c’è, ed è pure originale. Lo script ci racconta la storia di Coffy (una meravigiosa e giovanissima Pam Grier) alle prese con il classico revenge movie. Un ruolo in cui, col senno di poi – e tornando al discorso su Tarantino – potresti immaginare Uma Thurman in tutina gialla, Onitsuka Tiger e katana zantetsuken. Invece qui la vendicatrice è la cazzutissima e terribilmente provocante Pam, che rispetto a Uma è nera, morbida e preferisce il fucile a pompa. Direi da vedere, tenendo presente l’età, il budget (b? c?…) e l’appartenenza al filone blaxploitation.

“They call her ‘Coffy’ and she’ll cream you!”

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Jackie Brown (1997)

Ecco il ritorno in grande stile di Pam “Coffy” Grier, rilanciata da Tarantino in questo grande omaggio alla blaxploitation anni ’70. Alla fine Jackie li mette in riga tutti e vola in Spagna, in un film esagerato, con un supercast che mette insieme uno strafatto Robert De Niro, il solito grande Samuel L. Jackson, una meravigliosa Bridget Fonda e perfino l’ex Batman Michael Keaton. Ma la vera sorpresa, l’altra metà di Pam in questo film, è Robert Forster – un altro geniale ripescaggio di Quentin – delicatamente complice, senza il coraggio di andare fino in fondo. Forse Jackie Brown non è originale e particolare come altri film di Tarantino, ma forse proprio questa sua presunta normalità lo rende semplicemente perfetto.