Un Genio, due Compari e un Pollo (1975)

Luci e ombre: ambientazioni, fotografia e look and feel generale sono quasi (ma quasi) ai livelli dei migliori western. Non dico Leoniani, che sarebbe un filino troppo, ma chiaramente l’ispirazione è quella. I paesaggi dell’inconfondibile deserto rosso dello Utah danno a questo film un’allure visiva che altri prodotti nazionali, magari girati in val Brembana, si potevano sognare. La colonna sonora dell’inossidabile Ennio Morricone sembra fatta con la mano sinistra, ma il tocco del Maestro è sufficente a staccare il sound di questo film da quello di prodotti concorrenti. E poi tanto c’è Trinità, anzi, soprattutto Nessuno, in quello che di fatto è quasi un sequel di My Name is Nobody. Terence Hill, nella parte di Joe Thanks, è addirittura vestito esattamente come il Nessuno di Valerii. Ma alla fine questa non è che l’ennesima riprova del fatto che questo filmetto non aveva nessuna intenzione di essere originale. Non più di tanto almento. Siamo dalle parti della commedia, giusto per parlare di ombre, ma una commedia che in fondo non fa mai davvero ridere, limitandosi a sciogliere in una vasca d’acido quel che rimane di un genere già trasformato da Leone, ridicolizzato da Barboni e poi ucciso dai vari sfruttatori che seguirono. E nell’ampia galleria delle occasioni mancate, dopo un inizio promettente, voglio mettere il duello iniziale tra Hill e Klaus Kinski, nella solita parte da cattivo, che avrebbe meritato un trattamento – questo si – molto più leoniano e che invece viene buttato in vacca, ridicolizzato e depotenziato, nel solco della definitiva distruzione del mito. In definitiva, guardabile per gli amanti del genere, ma complessivamente un film inutile.

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Lo Chiamavano Trinità / Continuavano a Chiamarlo Trinità (1971, 1972)

Mi esposa estava al fiume, señor, a lavare… un gringo l’aggredì, e la voleva… io sono corso in suo aiuto, avevo il coltello… quello mi guarda, e muore. Nel cadere avrà battuto la testa, io gli ho dato solo qualche coltellata… e via così. Un film perfetto, che segna un’epoca, oltre che rappresentare il giro di boa che, nel passaggio finale dallo spaghetti western alla commedia, sancisce definitivamente la fine del genere. Divertente ed acuto, ironico e pungente, è in questo film che la coppia Terence Hill/Bud Spencer mette definitivamente a punto i meccanismi che diventeranno l’inconfondibile trademark di un’intera generazione, raggiungendo momenti di indimenticabile simpatia. La seconda puntata non perde un colpo, ma anzi perfeziona ulteriormente la chimica del primo capitolo, portandola ad un livello molto prossimo alla perfezione. In un susseguirsi di gag memorabili – la sbruffona partita a poker, l’incredibile pranzo al ristorante francese, la scazzottata finale nel monastero – rafforzate dall’affiatamento ormai travolgente dei due protagonisti, il regista Enzo Barboni spara alla nuca all’epopea western e scappa col malloppo, con buona pace di John Ford, dei pellerossa e perfino di Sergio Leone.

Altrimenti ci Arrabbiamo (1974)

Questo è uno di quei film che ogni volta che li vedi ti mettono di buon umore. E’ sano, pulito e, per chi ama Terence Hill e Bud Spencer, è come vedere due amici che fanno i coglioni nel video delle ultime vacanze. Come al solito volano cazzottoni e si creano miti; in questo caso – tra gli altri – la dune-buggy rigorosamente rossa con capottina gialla (!), il consigliere ex-nazi del boss (un grandissimo Donald Pleasence) ed alcune battute memorabili tra cui ce la giochiamo a birra e salsicce e quella che da il titolo al film Altrimenti? Eh, altrimenti… altrimenti ci arrabbiamo! Forse non da cinefili di razza (che poi…) ma sicuramente un filmetto da rivedere ogni tanto, come bere una birretta gelata in un pomeriggio d’estate.

Il Mio Nome È Nessuno (1973)

Un film che racconta e sancisce la fine del west e del genere western. Dapprima attraverso il passaggio di consegne tra il western classico e lo spaghetti western, rappresentati dalla simbolica eredità che il grandissimo Henry Fonda/Jack Beauregard lascia allo scanzonato Terence Hill/Nessuno. Quindi con la vera e propria strage con cui sempre Fonda, pistolero alle soglie della pensione, fa fuori il Mucchio Selvaggio, con buona pace di Sam Peckinpah e di tutto il cinema western. Peccato che Leone abbia deciso di non girare personalmente questo film, limitandosi a produrlo (anche se in realtà alcune sequenze sono sue). Ne sarebbe forse uscito un prodotto più serio e vicino al suo cinema, che qui invece si alterna a momenti più comici alla Trinità. Ma forse anche questa è una delle chiavi di lettura del film.

Più Forte, Ragazzi! (1972)

Ancora Terence e Bud, in quello che secondo me è forse il loro migliore film di sempre, insieme ai due trinità e Altrimenti ci Arrabbiamo. Ci si diverte, in un film perfetto, sereno, che mi da gioia quando ne ho bisogno. La chimica tra i due è uno spettacolo che buca lo schermo e ti si siede accanto, avvolgendoti di simpatia e sorrisi. Da incorniciare la scena iniziale con il fumante aereo rosso (lima lima bravo yankee zulu) e loro impassibili, birra e fumetti, “Io dico che quello ci viene addosso”…”Io dico che si scansa”… Per non parlare dell’ormai storica battuta: “Paura, eh?”… Insomma, una gioia, un paio d’ore d’evasione dal mondo, nella giungla con i tuoi due amici di sempre.