Un film sulla Battaglia delle Termopili diretto da Zack Snyder. Questa review potrebbe terminare qui. Chi conosce la storia e il regista (che prima aveva rifatto Dawn of the Dead e dopo avrebbe girato Watchmen) potrebbe già aver capito tutto e correre a vederlo (o rivederlo). Ma non basta: 300 non è un film storico, ma un cazzutissimo action movie che fa largo uso di computer graphics, la cui sceneggiatura è basata su un fumetto di Frank Miller. Insomma, un film meticcio, un mescolone di stili, pulsioni, background, tecnica e tecnologia. In qualche modo un film unico, capace di incassare (per ora) 460 milioni di dolla a fronte di un budget di produzione di soli 70. Girato in Canada, quasi interamente in teatro e con larghissimo uso di bluescreen (per aggiungere fondali e paesaggi solo in post-produzione) 300 ha un look-and-feel inimitabile. Snyder riesce a trasformare la totale assenza di realismo in un elemento distintivo capace di accrescere la personalità del film. La storia dei 300 Spartani, che già di suo era eroica, assurge a mito assoluto, aiutata da un trattamento a tratti onirico. Fotografia, montaggio e regia fanno letteralmente godere. E anche se alla fine – diciamocelo – il film è un po’ acqua fresca, stiamo comunque parlando di acqua sopraffina, freschissima ed estremamente dissetante. In ogni caso, da vedere.
Zac Snyder
Dawn of the Dead (2004)
Snyder interpreta Romero. Da urlo la scena iniziale: la ripresa della macchina dal bagagliaio – chiaro omaggio al mondo dei videogames – è davvero spettacolare, come in generale la regia. La storia è sempre quella: una mattina, all’improvviso, qualcosa inzia ad andare maledettamente storto… e poi il centro commerciale e tutto il resto. Ma stavolta con molta meno voglia di sociologia vs. l’originale di Giorgione. I non morti corrono – cazzo se corrono – e questo li rende più terrorizzanti e cool. Un + sul registro al finale, girato in simil videocamera, totalmente senza speranza. Finalmente un unhappy end!